PMC - Procura delle Missioni Cavanis
13 Aprile 2018 alle 06h00
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Di 3C
STORIA DI UN PICCOLO SEME: Cinquant’anni fa la nostra Congregazione apriva in Brasile la sua prima missione fuori dell’Italia. L’anno prossimo saranno 25 anni dell’Associazione Amicizia Lontana (A.L.), nata a sostegno missionario delle Case “do Menor” in Brasile. In questi cinquant’anni la Congregazione non è aumentata quanto a numero di membri, ma la Provvidenza l’ha benedetta con una coraggiosa espansione missionaria in altri Paesi: Ecuador, Colombia, Bolivia, Romania, Congo, Filippine, Mozambico, Timor Leste. La Provvidenza che l’ha accompagnata fino ad ora, la condurrà verso altri orizzonti missionari. É cresciuta la coscienza missionaria “in uscita”. La Congregazione è in missione in un modo nuovo e in un mondo nuovo in continua trasformazione. Ha una presenza missionaria in Paesi dove i cristiani o i cattolici sono minoranza e tutto questo aiuta i missionari a vivere il Vangelo, ad essere autentici e coerenti. È un’esperienza forte essere parte di una minoranza che qualche volta non conta nulla. Proprio per questo dovrebbe essere messa nel curriculum di ogni religioso e sacerdote, essa li aiuta a cogliere i limiti del proprio mondo, della propria cultura, della Chiesa stessa e a fortificare le motivazioni di seguire Gesù.
P. Antonio e P. Marco Cavanis, hanno vissuto in pienezza la fiducia nella Provvidenza ed essa non ha mai mancato di farsi presente al momento giusto, in ogni loro necessità. Pur non avendo la potenza dei social odierni, hanno fatto un vero apostolato di azione missionaria e di divulgazione delle problematiche giovanili del loro tempo, portando a conoscenza di molti, la gravità della situazione in cui si trovavano l’infanzia e la gioventù. Riferendosi ai capitoli 6 e 7 del libro dei Giudici e alla figura di Gedeone, P. Marco scriveva: “Carissimi, stringiamoci sempre più uniti tra noi, perché questa è la forza della nostra Congregazione. Siamo pochi, come i soldati di Gedeone? Non importa, quello che importa è rimanere uniti”. L’educazione della gioventù non ha bisogno di tanti mezzi o di tante persone ma di fede, sapienza, umiltà, carità e, in più, “un grosso capitale che nessuna inflazione, nessuna rivoluzione potrà mai portar via: la Provvidenza”.
Chiediamo umilmente al Signore che le sfide odierne: cambiamenti demografici e flussi migratori senza precedenti; aumento delle diseguaglianze sociali; crisi ecologica; crescita delle polarizzazioni e dei conflitti; indebolimento della politica intesa come ricerca del bene comune; impatto delle nuove tecnologie sulla vita quotidiana; crisi affettivo relazionale e cultura dell’ego e del “selfie”; scomparsa di un orizzonte esistenziale e culturale nelle scelte vocazionali, non ci trovino impreparati.
Incoraggiati dall’esempio di San Giuseppe Calasanzio e dei Nostri Padri, nella gioia della missione, abbiamo ci trovato nell'incontro annuale, fedeli allo schema di lavoro: formazione, azione, divulgazione.
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