Anche un altro anno scolastico qui al Cavanis di Possagno è finito:, la percezione è arrivata forte e chiara alla consegna delle pagelle dell’esame di terza media. E’ finito un ciclo, ho pensato, e mi pare aver iniziato ieri… certo, erano poco più che bambini e adesso sono pronti per l’ordine di scuola superiore. Che responsabilità!
Un altro anno scolastico è finito, e per fortuna!, mi dico; è stato un anno terrificante per molti aspetti: distanziamento, mascherine, impossibilità di esprimere emozioni con il viso, DAD e, cosa ancor più difficile, didattica integrata – che significa che parte della classe è in presenza e parte a casa; è stato un anno fantastico per altri motivi: un rapporto diverso con i ragazzi, forse più maturo, più responsabile. Hanno dovuto diventare grandi per forza di cose.
Lo scorso anno avevamo imparato che la didattica a distanza non poteva avere le stesse regole di quella in presenza, erano altre le competenze da attivare, le abilità da mettere in gioco e le conoscenze da stimolare e questo noi insegnanti del Cavanis di Possagno lo avevamo capito bene con formazione in itinere, colloqui e meet tra di noi per capire come creare quell’apprendimento “per via erotica” di cui parlava Platone. Certo che lo avevamo capito, ma adesso erano state mescolate di nuovo tutte le carte. Come gestire una classe a metà? Una nuova sfida che mi ha letteralmente sfinita!
Più mi crogiolo nella mia soddisfazione che sia finito quest’anno, più penso che io sono stata fortunata. Noi insegnanti delle medie abbiamo avuto la fortuna di fare pochissima didattica a distanza, pochissima distanza integrata grazie all’accortezza dei genitori e all’attenzione prestata a scuola per evitare il contagio. Abbiamo avuto solo il disagio di creare una routine nuova: ingresso a scuola, gel igienizzante, accesso all’aula, sedersi al proprio posto ben distanziato dai compagni e gel igienizzante… sempre!
E allora penso ai miei colleghi della scuola Primaria; era vietato qualsiasi tipo di contatto, l’abbraccio così consolatorio della maestra non si poteva più ricevere ma alla fine ce l’hanno fatta ad abbracciarli tutti! Le maestre si sono ingegnate ed hanno frapposto tra loro e gli alunni più bisognosi di affetto una plastica trasparente che permetteva di ricevere almeno l’idea del calore umano. E brave maestre!, mi dico, siete state splendide a riprendere le redini di alunni che hanno passato la parte finale dell’anno scolastico precedente a casa e ad accompagnare in una nuova vita bambini che sono usciti ieri dalla scuola d’infanzia.
Poi mi vengono in mente i visi stravolti dei colleghi della scuola superiore e scopro di avere nuovi eroi. Colleghi che hanno svolto tutto l’anno in didattica integrata ma con il bonus che le persone in presenza variavano giornalmente, oggi io, domani tu… già, ma l’insegnante quando??
I miei colleghi hanno saputo non solo destreggiarsi nelle nuove metodologie ma sono riusciti a mantenere vivo il rapporto con gli alunni, hanno saputo ascoltarli e renderli unici, sono riusciti ad accompagnarli anche in quest’anno difficile.
Un capitolo a parte meriterebbe il Preside che è riuscito ad indossare mille maschere diverse a seconda delle esigenze. Pirandello sarebbe contento: me ne fossi resa conto prima lo avrei usato come esempio vivente per spiegarlo ai miei alunni!
Che dire?!? Grazie colleghi per quanto riesco ad imparare ogni giorno da ognuno di voi, grazie perché mi sento parte di questa grande famiglia che è il Cavanis di Possagno!
Marida Porcellato