Asteroide B612

Nella comunicazione e nelle relazioni l’autorevolezza la si conquista sul campo, con atteggiamenti e comportamenti di responsabilità, fiducia, chiarezza e fermezza, se necessario.

Nel libretto “Il piccolo Principe”, Antoine de Saint-Exupéry, racconta di aver incontrato un fanciullo che proveniva da un pianeta piccolissimo, appena più grande di una casa, l’asteroide B 612.

Questo ragazzino che guarda il cosmo da un lontano e sperduto asteroide, non pone domande che interessino le persone che si ritengono sagge, ma ha un piccolo prezioso segreto da rivelare a coloro che si interessano di relazioni e di comunicazione.

Ecco il suo segreto: “si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Comunicazione e relazioni non sono sinonimi ma sono come due sorelle, si muovono sempre insieme. Il mondo complesso delle relazioni e della comunicazione con se stessi, con gli altri, con la natura e con Dio, lo si capisce e lo si affronta meglio con lo sguardo del cuore.

Questa è anche la modalità della comunicazione e delle relazioni di Gesù. Le masse sono una presenza costante nel ministero di Gesù. Predilige relazioni brevi e il dialogo a tu per tu. Ha cuore per le sofferenze di tutti. Vede con il cuore i gigli del campo e gli uccelli dell’aria che non seminano né mietono. Ha parole di conforto e di denuncia contro tutti gli abusi di autorità e le falsità. 

Non vive lamentandosi perché sa che il lamento e il rimpianto non sono buoni materiali da costruzione. Poggiano sul terreno pericoloso della sfiducia e della rinuncia.

Nella comunicazione e nelle relazioni l’autorevolezza la si conquista sul campo, con atteggiamenti e comportamenti di responsabilità, fiducia, chiarezza e fermezza, se necessario. La nostra storia e la quotidianità delle relazioni e della comunicazione è fatta di fili spezzati e riannodati, troviamo passaggi difficili che ci sono costati fatica e lacrime per perseverare e continuare ad essere tessitori di fraternità e verità.

Oggi, affascinati dai social e dai network, facilmente possiamo dimenticare i valori evangelici nella comunicazione e nelle relazioni. Spesso la comunicazione e le relazioni  si riducono alla dimensione quantitativa, immanente, orizzontale o di superiorità, non sono di libertà, uguaglianza e sicurezza, non sono sane, salutari e terapeutiche.

Se il nostro linguaggio comunicativo non scaturisce dall’esperienza, non la produce neppure, e alla fine risulta sterile. Le azioni in cui ci impegniamo devono essere la conseguenza del pensiero che le ha determinate, sapendo che ci sarà sempre un nemico di turno pronto a seminare zizzania che tutto ciò che non metti a frutto oggi è destinato a diventare cenere domani. Sospetti, indifferenza, sofismi, falsità, purtroppo, fanno parte delle relazioni e della comunicazione. 

Non ci si rende conto, per esempio, di quanto male si fa agli altri attribuendo al prossimo le proprie ambizioni e le paure o nascondendosi dietro gli scudi dei decreti invece che dialogare. Bisogna tenere sempre gli occhi ben aperti. Seguire i segni dei tempi senza lasciarsi imprigionare nei codici e nelle decifrazioni. Non smettere mai di usare la coscienza critica per smascherare gli schemi verbali seduttori. Per dare significato alla vita non disponiamo di altro che della comunicazione e delle relazioni.

Molte riunioni, assemblee, raduni, assumono la forma di miseri parlamenti, con tanto di votazioni a maggioranza.

Ci si riunisce e non c’è ombra di fiducia, sapienza del cuore, determinazione al bene comune, ma preoccupazione con la carriera e la garanzia del posto. Le vecchie identità, costruite attorno alla famiglia, all’appartenenza a una comunità locale, alla religione e anche al genere sessuale, vengono, oggi, messe in discussione. In questo mondo anonimo del continente digitale le identità non vengono più ereditate, come in passato, ma sono scelte. Sul web le persone hanno spesso identità plurime, levigate ed etichettate, come piace a ciascuno.

Nel mondo della “modernità liquida” i rapporti con gli altri e la comunicazione sono fonte di incertezza e di ansia.  C’è un enorme bisogno, oggi, di relazioni autentiche e serene tra i sessi perché i rapporti tra uomini e donne sono stati caricati di ansia, di paura di essere dominati e manipolati, di accuse e rifiuti e sempre con più frequenza di violenza verbale e fisica, ci si è dimenticati della lezione del Piccolo Principe:“si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. 

P. Diego Spadotto, CSCh

Cerca