Cari Amici, qui in casa stiamo tutti bene grazie al cielo.
In generale però, la situazione in Bolivia sta peggiorando di giorno in giorno.
Nel contesto della pandemia, lo scorso 29 di maggio, il governo Boliviano ha comunicato alla popolazione l’intenzione di flessibilizzare la quarantena dal 1° di giugno. Le autorità di ciascuno dei 9 dipartimenti dovevano decidere autonomamente se passare da una quarantena “rigida” ad una più “dinamica” e “condizionata”, permettendo cosi la ripresa di alcune attività per rilanciare l’economia.
La nuova quarantena offriva inoltre alle Chiese la possibilità di aprire le porte accogliendo solo il 30 % dei fedeli nei luoghi di culto. Oltre alla chiusura delle frontiere (ad eccezione dei Boliviani che rientravano a casa), lezioni nelle scuole, eventi pubblici e voli internazionali rimangono sospesi. Ma il 5 giugno il governo ha deciso di annullare il permesso delle attività religiose, perche questa concessione ha causato polemiche tra coloro che ritengono assurdo che altri tipi di attività, come quelle culturali ed educative, che potevano essere condotte con le stesse restrizioni, erano proibite.
A Santa Cruz, città dove viviamo noi, le autorità hanno deciso di continuare con la quarantena “rigida” per lo meno fino al 14 giugno perché ogni giorno ci sono più casi di contagi. Infatti, nei dipartimenti di Santa Cruz e di Beni sono concentrati l’80 % dei casi di tutta la Bolivia.
Questo è con certezza il risultato della disobbedienza della gente che non ha rispettato la quarantena, ovviamente perché la maggior parte della popolazione vive alla giornata. Così il governo generale sta valutando la possibilità di ritornare ad una quarantena “rigida” in tutto il paese con l’aiuto della polizia e dei militari. Durante questi quasi 3 mesi di quarantena, abbiamo visto una solidarietà straordinaria verso i più poveri.
Nelle nostre parrocchie Cavanis, nella città, una solidarietà da lodare; pure verso noi Padri Cavanis. Veramente sono rimasto molto colpito dal comportamento del popolo Boliviano e in particolare di quello di Santa Cruz della Sierra. Purtroppo adesso stiamo notando l’aumento della povertà, perché sono praticamente 3 mesi che molti sono senza lavoro e salario.
Confidiamo nel Signore che ci permetterà di ritornare a svolgere le nostre attività con gioia.
Sola in Deos Sors.