Diacono Jérémie MUNDELE NAIN, CSCh

Come Cavanis, provo più gioia condividendo la mia gioia con i giovani...

La domanda più difficile che esista è quella che consiste nel ripondere su ciò che noi siamo: “Chi sei”?. Se dovessi rispondere brevemente a questa domanda, partirei dalla presentazione personale. Sono Jérémie MUNDELE NAIN, nato in una famiglia cattolica, di quattro figli. Sono cresciuto in un ambiente cattolico, compreso il percorso scolastico.

O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie”. (Rm 11, 33). Possiamo collegare questo versetto a un brano del Salmo 139, 6: “Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile”. Il mio percorso vocazionale può essere riassunto in questi due versetti. Ho conosciuto i Cavanis per via di un amico; il desiderio di seguire la strada della Vita consacrata mi è nato e quando ero in prima liceo ma solo al termine del percorso liceale ho deciso di condividere questo desiderio con la famiglia e gli amici. Devo ammettere che all’inizio, la mia decisione non era compresa da tutti, soprattutto dalle mie sorelle e amici. E questo spiega la difficoltà che ho provato nei primi momenti in Seminario: ero confuso tra la mia decisione e il parere dei famigliari e amici; ma ho deciso di ascoltare ciò che mi diceva il cuore: continuare e lasciar fare alla volontà di Dio.

Come Cavanis, provo più gioia condividendo la mia gioia con i giovani: “Essere in grado di trovare gioia nella gioia dell’altro: questo è il segreto della felicità”, diceva Georges Bernanos. Nel mio percorso, sono sempre stato motivato dal n. 02 delle Costituzioni della Congregazione delle Scuole di Carità – Istituto Cavanis: “La Congregazione delle Scuole di Carità, di fronte alle carenze e alle difficoltà dell’educazione e ai pericoli che la gioventù incontra nella sua crescita, “è stata istituita principalmente per esercitare verso i giovani i doveri non tanto di maestro quanto di padre”, in aiuto all’azione educativa della famiglia, con la scuola o altre iniziative compatibili con il progetto dei Fondatori”. 

Una delle cose che mi ha sempre fatto vivere con gioia, in questo cammino aperto dai nostri Padri Fondatori Antonio e Marco Cavanis, è la semplicità di vita che caratterizza la Congregazione. “Gli uomini hanno ancora molto da camminare prima di giungere alla verità, e sono schiavi troppo delle loro passioni e son servi troppo alle loro idee ottuse” diceva qualcuno. Questa mia piccola esperienza mi ha insegnato che la verità non sta soltanto in ciò che io penso, ma la verità sta anche in ciò che porta serenità e gioia, si trova anche in ciò che io non desidero, nel contatto con l’altro e nell’uscire da sé.

2021 è il decimo anno da quando sono entrato nella Congregazione delle Scuole di Carità. Durante il percorso ho affrontato tante tappe: un anno di aspirantato, uno di postulato, un anno di noviziato, e poi tre anni di filosofia a Kinshasa. Dopo gli studi filosofici, sono stato inviato a Roma per gli studi teologici. Durante questo periodo ho conseguito anche la licenza in Scienze Religiose per l’abilitazione all’insegnamento della Religione Cattolica. 

Alla fine del percorso accademico, i Superiori mi inviarono, per l’anno di tirocinio pastorale, a Possagno presso la Comunità religiosa Cavanis, dove insegno religione nella nostra Scuola e dove ho continuato a risiedere dopo la Professione perpetua.  

Chiedo a Dio di continuare sempre ad illuminare la mia vocazione per essere un autentico testimone del suo amore per le persone, in mezzo a bambini, ragazzi e giovani. 

Diacono Jérémie MUNDELE NAIN, CSCh

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