Difficoltà e opportunità di educare in tempo di pandemia

Se dobbiamo guardare agli aspetti positivi di questo dramma causato dal virus, possiamo dire che la didattica a distanza ha fatto fare un grosso passo avanti in merito all’innovazione digitale della scuola italiana.

Prof. Ivo Cunial.
Prof. Ivo Cunial.

Penso che l’emergenza dovuta al Covid-19 ci abbia dato delle conferme sulla bontà della scuola Cavanis di Possagno. L’utilizzo di una piattaforma da più di un decennio, la flessibilità, l’organizzazione snella e puntuale e la capacità di reagire all’imprevisto ci hanno permesso di partire subito con la Didattica a Distanza. Soprattutto l’attenzione da sempre posta alla “persona” anche nel periodo della pandemia ci ha fatto capire quanto importante sia, per l’apprendimento, la presenza fisica e la relazione che si stabilisce in classe tra docenti e studenti. 

E poi un buon gruppo di docenti, la nostra flessibilità oraria, l’ambiente accogliente, il clima sereno e cordiale, il potenziamento di alcune discipline come la lingua straniera e l’informatica, l’attività laboratoriale, le certificazioni, le testimonianze di esperti…  Sono tante le cose che ci rendono una scuola affidabile e innovativa.

La didattica a distanza al tempo del Coronavirus

La DAD, che non potrà mai sostituire la lezione in presenza, è un’esperienza che lascerà il segno in tutti sotto ogni profilo, ma io voglio evidenziarne anche gli aspetti positivi. I docenti si sono messi con entusiasmo a sperimentare ogni possibile utilizzo delle applicazioni telematiche della piattaforma in uso e i ragazzi delle Medie e Superiori non hanno avuto bisogno di tanti tutorial, dimostrando destrezza e velocità di apprendimento. È stato comunque sorprendente sentirsi dire dagli studebti “vogliamo tornare a scuola… proff ci mancate…”.

Anche i bambini della Primaria hanno svolto le attività on line con grande coinvolgimento empatico delle tre componenti: insegnanti, allievi, famiglia. Il “virus piccolino”, un video sulla prevenzione all’epidemia prodotto dalla maestra Paola, è diventato virale nei social di tutta Italia attirando l’attenzione e restituendo i complimenti di varie scuole, dal Trentino alla Sicilia.

La scuola deve cambiare!

Sarebbe il momento favorevole per iniziare a progettare un cambiamento serio, chiaro e profondo nella scuola italiana, dando voce non solo agli “esperti”, alle task force, ma anche a chi nella scuola insegna con passione e a chi la frequenta. Sia chiaro, la scuola e l’università italiana attualmente formano grandi menti (ce lo confermano gli altri Paesi quando accolgono i nostri “cervelli” in fuga), ma nella scuola dell’obbligo non ci si è mai confrontati con i cambiamenti repentini del mondo… si insegna sempre allo stesso modo da parecchi decenni, mentre le generazioni dei ragazzi sono cambiate, perché cambiato è il mondo che ci circonda. La scuola è una tartaruga in un mondo in cui tutti corrono come gazzelle: dobbiamo imparare a rincorrere le gazzelle consapevoli anche che non possiamo lasciare indietro nessuno.

La “scossa” del virus

Dopo più di un anno dall’inizio della pandemia anche i docenti desiderano ritornare alla completa normalità: la DAD impegna moltissimo tempo per la preparazione delle lezioni. Le difficoltà di questa metodologia sono evidenti e i danni (di apprendimento e psicologici) li stiamo già vedendo, ma salverei questa possibilità per favorire anche in futuro qualche lezione pomeridiana (evitando così magari un rientro a scuola), per qualche colloquio e anche per qualche riunione collegiale informale. La didattica digitale resta poi un’ottima possibilità per un tutoraggio personalizzato a distanza, oppure, in caso di quarantena o di malattia grave, per consentire a un ragazzo di seguire le lezioni da casa mantenendo una forma di contatto con i compagni e i docenti. 

Se dobbiamo guardare agli aspetti positivi di questo dramma causato dal virus, possiamo dire che la didattica a distanza ha fatto fare un grosso passo avanti in merito all’innovazione digitale della scuola italiana. I docenti sono stati a loro modo gli “eroi” della scuola a distanza: costretti a navigare a vista hanno ottenuto in più parti d’Italia dei risultati straordinari. Se, terminata la pandemia, dimenticheremo tutti gli sforzi positivi fatti in questi mesi, avremo comunque buttato via un’occasione unica. 

Ivo Cunial – Preside del Istituto Cavanis – Possagno (TV)

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