Ecologia integrale, tecnologie digitali, intelligenza artificiale, interessano i giovani

E importante guardare oltre le nostre mura di protezione e smettere di ritenerci il centro del mondo.

E importante guardare oltre le nostre mura di protezione e smettere di ritenerci il centro del mondo. Se soffriamo noi per i disastri ambientali, tanto più sono danneggiati coloro che vivono al di fuori del nostro centro di benessere, dal quale guardiamo con i nostri satelliti i disastri ambientali nel mondo o i      fuochi dell’Amazzonia, senza vedere chi dai quei fuochi fugge o viene bruciato. Per curare questo giardino che il Creatore ci ha affidato per il bene di chi lo abita, sono condizioni indispensabili: il rispetto dell’ambiente e delle persone socialmente più deboli e marginali, la pratica di politiche ambientali che tengano conto di una ecologia integrale, la condivisione paritaria tra ricchi e poveri. L’umanità si trova ad affrontare sfide inedite anche per l’inarrestabile avanzamento tecnologico da cui sarà possibile trarre beneficio nella “misura in cui le nuove possibilità a disposizione saranno usate in maniera etica”. Nell’Enciclica Laudato Si’, Papa Francesco si rivolge specialmente ai giovani“Un mondo migliore è possibile grazie al progresso tecnologico se questo è accompagnato da un’etica fondata su una visione del bene comune, un’etica di libertà, responsabilità e fraternità, capace di favorire il pieno sviluppo delle persone in relazione con gli altri e con il creato”. Abbiamo appena concluso un Capitolo generale dedicato ai giovani, non lasciamo le belle parole e i propositi di cambiamento solo sulla carta. Sarebbe un ennesimo fallimento. “Problemi nuovi richiedono soluzioni nuove: il rispetto dei principi e della tradizione deve essere sempre vissuto in una forma di fedeltà creativa e non di imitazioni rigide. Quindi, non aver paura di declinare i principi teorici o pratici, e le sfide etiche, nel contesto del “bene comune”. 

Le problematiche che siamo chiamati ad analizzare con i giovani e per i giovani riguardano tutta l’umanità. Cartina tornasole per comprendere la minacciosa deriva del “paradigma tecnocratico che promette un progresso incontrollato e illimitato” con enormi pericoli per l’umanità intera, è la disuguaglianza: “Se i progressi tecnologici fossero causa di disuguaglianze sempre più marcate, non potremmo considerarli progressi veri e propri. Il progresso tecnologico  se divent un nemico del bene comune, conduce a una infelice regressione, a una forma di barbarie dettata dalla legge del più forte”. Mettendo insieme la forza delle parole del Papa con la vocazione multimediale dei giovani presentata nell’Esortazione apostolica “Christus vivit”, nasce in questo modo il progetto per la comunicazione:  libertà nella creatività e quindi spontaneità. Cristo vivo”, dicono tutti in modi diversi, è speranza, sogno, motivazione,  essere, “l’adesso di Dio”. Anche il Fridays For Future degli adolescenti e dei giovani va preso sul serio perché, aldilà della consapevolezza dei ragazzi, sta dicendo qualcosa di importante al nostro mondo e molti non riescono a cogliere portata e urgenza.

Bisogna saper discernere. Ma sarebbe sbagliato non ascoltare. In fondo, è la prima volta dal 1968 che le nuove generazioni si organizzano per protestare nella ricerca del bene per tutta l’umanità. «Ci avete rubato i nostri sogni», è stata l’espressione ripresa dalla stampa mondiale in ogni parte del mondo. La parola “rubare” è spesso usata da Papa Francesco quando parla ai giovani defraudati di tanti valori dalla società consumista. Che cosa vogliono dire i ragazzi?  La domanda che bisogna farsi è infatti la seguente: perché e chi ha rubato i sogni? Vista in questa prospettiva, la protesta dei ragazzi può diventare una preziosa occasione per riflettere criticamente sul nostro modo di vita. È questo il nodo che va affrontato per aprire una prospettiva davvero nuova e impegnativa. La natura della crisi sistemica di quel riscaldamento globale che minaccia il futuro della vita è il sintomo della reazione del pianeta Terra nei confronti di quella modalità predatoria adottata da miliardi di uomini. Il movimento degli adolescenti non riesce a cogliere tutte implicazioni profonde della protesta ma ha il merito di portarle alla luce. Ma non ci si illuda. I giovani hanno tutto il diritto di sognare. Non smetteranno di farlo.

Cerca