Esercizi Spirituali della Delegazione Cavanis Italia – Romania 

Casa Sacro Cuore (22 a27 agosto 2021).

La Casa Sacro Cuore è il tradizionale punto di incontro per gli esercizi spirituali dei religiosi Cavanis.
La Casa Sacro Cuore è il tradizionale punto di incontro per gli esercizi spirituali dei religiosi Cavanis.

La Parola di Dio e l’uso evangelico della crisi.

In tutte le parte territoriali, ogni anno i religiosi facciano un corso di esercizi spirituali; i Superiori locali favoriscano e provvedano che tutti adempiano realmente a questo importante impegno, a norma del Diritto universale e del Diritto proprio (cf. can. 663 § 5). 

La attenzione alla formazione e maturità spirituale è un compito di tutti i consacrati che cercano di rispondere all’invito di Gesù di testimoniare che il Regno di Dio è già arrivato ed è in mezzo a noi. 

 

Per la nostra Congregazione questo obbligo indicato anche nelle nostre Costituzioni oltre che nel Diritto Canonico assume importanza fondamentale per lo svolgimento della missione educativa Cavanis che svolgiamo con i bambini, gli adolescenti e i giovani. 

La Casa Sacro Cuore è il tradizionale punto di incontro per gli esercizi spirituali dei religiosi Cavanis e non solo e che offre in mezzo alla natura e il clima della montagna, la cornice perfetta per questa sintonia e comunione di preghiera, meditazione e celebrazione della fede sostiene i discepoli in cammino. 

 

Quest’anno gli Esercizi si sono svolti dal 22 con il tema “C’è ancora Parola per noi…”: meditazione biblica per capire la grazia e l’appello per oggi.

Il predicatore Don Giuseppe Laiti, sacerdote della Diocesi di Verona, ha guidato i partecipanti in un percorso attraverso il vangelo di Marci (Mc 13) nella ricerca di una metodologia che permetta “fare uso evangelico della crisi”. Con meditazioni non più lunghe di trenta minuti, due volte al giorno, ha fatto intravedere l’operato di Dio che attraverso la sua Parola offre senso alla storia delle persone e soprattutto dei discepoli: Dio è con noi e tra noi. 

Alla fine di ogni riflessione lasciava sempre una traccia di riflessione individuale e il compito di rispondere, sfidando la propria condizione e zona di conforto attuale, domande come: “che cosa deve essere custodita nel mio futuro?” e: “come rielaborare la crisi e la tensione perché il mondo sia spazio di Dio?”.

E tutti gli altri momenti di condivisione e celebrazioni comuni sono stati condotti di modo a facilitare il confronto “del discepolo con l’operato del maestro affinché no restasse nessun dubbio dell’interessamento di Dio per i suoi eletti”. Le piccole e brevi riflessione durante la preghiera dell’ufficio delle ore (lodi) e le omelie delle Sante Messe erano tutte indirizzate a far comprendere che per tutti noi c’è e ci sarà sempre una Parola di speranza e predilezione e se è vero che ogni crisi è sempre “il conto della storia che arriva prima o poi” è pure vero che Dio continua a salvare e a offrire a tutti la possibilità di guardare il futuro affidandosi alla sua Parola che invita a passare da un stato di conservazionismo ad una situazione nuova e generativa. 

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