Il cammino di “formazione permanente esperienziale alla vita consacrata Cavanis” inizia nel noviziato con la conoscenza della vita dei Fondatori e del loro tempo, della storia della Congregazione, dello spirito delle Costituzioni e la loro “incarnazione” nel tempo e nel luogo dove il Signore ci invia.
La formazione esperienziale avviene attraverso le relazioni personali, in primo luogo con Cristo, con i confratelli e con le persone che formano la comunità cristiana e la società, nei vari contesti geografici e di tempo, in “una Chiesa in uscita e in un mondo che cambia”.
Nel Noviziato si stabiliscono, in particolare, le relazioni Maestro-discepolo e discepoli tra di loro. La parola “discepolo” evidenzia il desiderio di apprendere e di fare esperienza. Essa ha come fonti: la Parola di Dio, la vita di Gesù e il carisma-grazia che si è fatto storia in Antonio e Marco Cavanis e ora entra nella storia e nella cultura di altri popoli.
Dal prossimo Capitolo generale verrà un orientamento chiaro a riguardo della formazione esperienziale multiculturale, sia per i novizi che per i Maestri chiamati a far conoscere la Congregazione anche attraverso lo studio delle Costituzioni e la multiculturalità?
Il libro delle Costituzioni e Norme che abbiamo in uso, riporta nelle prime pagine i due decreti della Santa Sede che approvano le riforme e gli aggiornamenti fatti in questi anni: il primo in data 12 marzo 1981 e il secondo in data 20 maggio 2008. Questi due decreti comprovano che lo spirito dei Fondatori è presente e, nello stesso tempo, che la “lettera”, cioè le “norme”, hanno avuto bisogno di un aggiornamento, perché col passare degli anni era cambiata la fisionomia umana e geografica della Congregazione.
Pochi anni dopo il Vaticano II era già stata fatta una prima grande riforma. Oggi, a distanza di più di 10 anni dall’ultimo aggiornamento (2008), la fisionomia della Congregazione è nuovamente cambiata, è più internazionale e multiculturale, le comunità religiose si sono moltiplicate ma sono formate da pochi religiosi per cui la “lettera” e le norme attuative delle Costituzioni hanno bisogno di un altro aggiornamento nello spirito di “una Chiesa in uscita e in un mondo che cambia”.
L’aggiornamento deve rispecchiare la realtà attuale della Congregazione, piccole comunità, formazione, apostolato, governo generale, intermedio e locale, e amministrazione dei beni, tenendo presente la realtà della vita consacrata e della Chiesa, gli orientamenti dell’Evangelii Gaudium, del Magistero di Papa Francesco e dei recenti Sinodi sulla Famiglia e sui Giovani.
La separazione delle Costituzioni dalle norme generali favorirà i prossimi Governi generali nel lavoro di aggiornamento costante per la parte di sua competenza, aiuterà i governi intermedi e locali, farà chiarezza nel linguaggio tra “casa” e “comunità”, “famiglia religiosa”, funzione di rettori, vicari, consiglieri, uffici locali obsoleti, ecc. Ogni parte territoriale si potrà caratterizzare con creatività, secondo le proprie culture e sensibilità.
Il Capitolo preparerà un testo, separato dal testo fondamentale delle Costituzioni, contenente norme e indicazioni essenziali, facilmente adattabili con creatività alla realtà delle varie parti territoriali?
“Perché, o Signore mi risulta tanto difficile tenere il mio cuore rivolto a te? Perché la mia mente se ne va raminga in mille direzioni, e perché il mio cuore desidera cose che mi portano fuori strada? Fammi sentire la tua presenza in mezzo alle mille mie agitazioni. Il mio corpo stanco, la mia mente confusa e la mia anima inquieta, prendile tra le tue braccia e dammi un po’ di riposo, un semplice quieto riposo”. (Henri J.M. Nouwen – Preghiere dal silenzio)
P. Diego Spadotto, CSCh