Formazione permanente esperienziale alla vita Consacrata Cavanis

Preparazione per il Capitolo Generale 2019.

Il cammino di formazione permanente esperienziale alla vita consacrata Cavanis” inizia nel noviziato con la conoscenza della vita dei Fondatori e del loro tempo, della storia della Congregazione, dello spirito delle Costituzioni e la loro “incarnazione” nel tempo e nel luogo dove il Signore ci invia.

La formazione esperienziale avviene attraverso le relazioni personali, in primo luogo con Cristo, con i confratelli e con le persone che formano la comunità cristiana e la società, nei vari contesti geografici e di tempo, in “una Chiesa in uscita e in un mondo che cambia”. 

Nel Noviziato si stabiliscono, in particolare, le relazioni Maestro-discepolo e discepoli tra di loro. La parola “discepolo” evidenzia il desiderio di apprendere e di fare esperienza. Essa ha come fonti: la Parola di Dio, la vita di Gesù e il carisma-grazia che si è fatto storia in Antonio e Marco Cavanis e ora entra nella storia e nella cultura di altri popoli.

Dal prossimo Capitolo generale verrà un orientamento chiaro a riguardo della formazione esperienziale multiculturale, sia per i novizi che per i Maestri chiamati a far conoscere la Congregazione anche attraverso lo studio delle Costituzioni e la multiculturalità?

Il libro delle Costituzioni e Norme che abbiamo in uso, riporta nelle prime pagine i due decreti della Santa Sede che approvano le riforme e gli aggiornamenti fatti in questi anni: il primo in data 12 marzo 1981 e il secondo in data 20 maggio 2008. Questi due decreti comprovano che lo spirito dei Fondatori è presente e, nello stesso tempo, che la “lettera”, cioè le “norme”, hanno avuto bisogno di un aggiornamento, perché col passare degli anni era cambiata la fisionomia umana e geografica della Congregazione. 

Pochi anni dopo il Vaticano II era già stata fatta una prima grande riforma. Oggi, a distanza di più di 10 anni dall’ultimo aggiornamento (2008), la fisionomia della Congregazione è nuovamente cambiata, è più internazionale e multiculturale, le comunità religiose si sono moltiplicate ma sono formate da pochi religiosi per cui la “lettera” e le norme attuative delle Costituzioni hanno bisogno di un altro aggiornamento nello spirito di “una Chiesa in uscita e in un mondo che cambia”.

L’aggiornamento deve rispecchiare la realtà attuale della Congregazione, piccole comunità, formazione, apostolato, governo generale, intermedio e locale, e amministrazione dei beni, tenendo presente la realtà della vita consacrata e della Chiesa, gli orientamenti dell’Evangelii Gaudium, del Magistero di Papa Francesco e dei recenti Sinodi sulla Famiglia e sui Giovani.

La separazione delle Costituzioni dalle norme generali favorirà i prossimi Governi generali nel lavoro di aggiornamento costante per la parte di sua competenza, aiuterà i governi intermedi e locali, farà chiarezza nel linguaggio tra “casa” e “comunità”, “famiglia religiosa”, funzione di rettori, vicari, consiglieri, uffici locali obsoleti, ecc. Ogni parte territoriale si potrà caratterizzare con creatività, secondo le proprie culture e sensibilità.

Il Capitolo preparerà un testo, separato dal testo fondamentale delle Costituzioni, contenente norme e indicazioni essenziali, facilmente adattabili con creatività alla realtà delle varie parti territoriali?

“Perché, o Signore mi risulta tanto difficile tenere il mio cuore rivolto a te? Perché la mia mente  se ne va raminga in mille direzioni, e perché il mio cuore desidera cose che mi portano fuori strada? Fammi sentire la tua presenza in mezzo alle mille mie agitazioni. Il mio corpo stanco, la mia mente confusa e la mia anima inquieta, prendile tra le tue braccia e dammi un po’ di riposo, un semplice quieto riposo”. (Henri J.M. Nouwen – Preghiere dal silenzio)

P. Diego Spadotto, CSCh

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