Spiega il Papa: “Cari giovani è la “fretta” di aiutare gli altri che vi fa alzare, mettere in cammino, condividere la vostra vita, la vostra gioia e il vostro aiuto responsabile. Mi rivolgo a ciascuno di voi:
- Ricordati che la tua vita è il libro più prezioso che ti è stato consegnato e che ora tocca a te scrivere. Leggi spesso questo tuo libro. Con gratitudine.
- Ricordati che ciascuno di noi è unico e nella sua unicità è chiamato ad amare gli altri. Non rimanere seduto in panchina a fare la riserva, non lasciarti omologare, non siamo fatti in serie.
- Non aver paura di far emergere il bello, il buono e il vero che sono dentro di te. Non ripiegarti mai su te stesso come Narciso che finì per affogare nell’acqua dove si specchiava.
- Impara a ridere di te stesso! Ti farà un sacco di bene. Pensa più a far del bene che a star bene: e così si finirai anche per star meglio.
- Vivi intensamente senza sentirti ma un “arrivato” e senza mai isolarti per paura di crescere come un Peter Pan qualsiasi.
- Perdona sempre, con coraggio. Tutti siamo “in deficit” nella vita.
- Nei momenti di tristezza ricordati che essa lavora come un semaforo e ti dice: è rosso, fermati! Accoglila, sarebbe molto più grave non avvertire questo sentimento.
- Non accontentarti del dovuto. In solidarietà dai il massimo di te stesso, non confondere il cammino della vita con un labirinto, non lasciarti incantare dai venditori di fumo.
- Risveglia ogni giorno la tua coscienza critica, una cosa è sognare altra è vivere di illusioni.
- Nella cultura del provvisorio e del relativo in cui siamo avvolti, va sempre con responsabilità contro corrente.
- Non confondere la felicità con il divano, datti al meglio della vita e, se necessario, rischia. Non sei un’auto parcheggiata in un vicolo senza uscita.
- Cammina con gli altri, gli amici, la comunità e se cadi rialzati. Troverai sempre chi ti aiuta. Sii con tutti generoso e gratuito, è il senso di una vita compiuta e realizzata.
- Nel buio di alcune giornate guarda sempre oltre e verso l’Alto. Non piangerti addosso. Non vivere leccandoti le ferite e non adorare la dea lamentela.
- Infine, ricordati che Dio vuole per ciascuno di noi il meglio e non ci chiede mai gli interessi. Imposta il navigatore della tua esistenza verso una meta grande, verso l’alto. Allora la tua gioia non sarà mai annacquata ma una gioia che si rinnova ogni giorno.