Cara Famiglia Cavanis,
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) da qualche settimana ha dichiarato che in tutto il pianeta Terra si sta diffondendo la pandemia di coronavírus (COVID-19). Nei Paesi che già sono stati colpiti, tra questi l’Italia, è stato decretato lo stato di emergenza, con misure molto severe di controllo della circolazione, chiusura di Uffici e servizi pubblici e privati che non siano essenziali, ridimensionamento del sistema sanitario, chiusura delle frontiere e ristrutturazione dei bilanci nazionali.
Queste decisioni sono state prese per limitare il propagarsi del virus che è altamente contagioso. Al momento i principali mezzi di prevenzione sono: evitare di uscire di casa senza reale necessità e raddoppiare le misure di igiene. La maggior parte dei Paesi sta prendendo le stesse misure di prevenzione. Le conseguenze della pandemia già si fanno sentire nell’economia mondiale con il collasso delle Borse di valori e proiezioni di recessione economica.
Lo scenario è molto inquietante e pericoloso. La situazione dei Paesi dove la pandemia già è in stato avanzato di diffusione, dovrebbe servire di allerta e di insegnamento per gli altri Paesi. Non dobbiamo aspettare che venga un decreto governativo per cominciare ad agire. Le informazioni sono già a disposizione di tutti.
Stando così le cose, comunico che la programmazione di viaggi internazionali per l’invio di religiosi, per la formazione e per riunioni con presenza del Governo generale, restano sospese fino a nuovo ordine. Le spese straordinarie approvate dalla Curia per quest’anno 2020 sono congelate fino a quando non ci saranno condizioni per valutare con serenità il quadro generale della situazione. Chiedo con insistenza e preoccupazione ai Superiori delle Parti territoriali che facciano molta attenzione con le spese ordinarie delle nostre comunità religiose, quelle di formazione, opere e attività. Ogni religioso prenda coscienza e responsabilità a riguardo di questa situazione. È il momento della frugalità e della sobrietà. Sacrificio e solidarietà in questomomento sono più che mai necessari.
Carissimi confratelli e amici collaboratori laici, è necessario assumere comportamenti di preghiera e fiducia nel Signore. Anche se le chiese sono chiuse e ci troviamo nell’impossibilità di celebrare l’Eucaristia e gli altri sacramenti, non dobbiamo lasciare che diminuisca la nostra fede.
Dio nostro Padre ascolta il grido di preghiera dei suoi figli. San Paolo ci conforta quando scrive che: “Tutto concorre al bene per quelli che amano Dio” (Rm 8,28). Eleviamo con più fervore le nostre mani al Cielo invocando la Divina Misericordia. Il cristiano soffre come tutti, ma non soffre come uno qualsiasi. Fa parte della famiglia umana ma riesce a vedere con gli occhi della fede attraverso le apparenze e gli avvenimenti. In questa dura prova di incertezza e lutto che l’umanità sta passando, siamo chiamati ad essere segni di speranza e carità.
I Servi di Dio, Venerabili P. Antonio e P. Marco Cavanis, ci hanno lasciato belle testimonianze per attraversare i momenti dolorosi della storia con serenità. La Divina Provvidenza è sempre stata per loro un rifugio sicuro.
Ancora una volta chiediamo alla Cara Madre Maria che ci è stata data come Madre Santissima ai piedi della Croce e a San Giuseppe, Patrono della Chiesa, che intercedano per noi Cristo Gesù:
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio;
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova;
ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Amen.
P. MANOEL R. P. ROSA CSCh – PREPOSITO GENERALE
Roma, 19 marzo 2020 – Solennità di San Giuseppe