La conclusione definitiva e assoluta: ciascuno di noi è chiamato alla missione!

Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa insieme alla scuola Cavanis del Congo RDC.
Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa insieme alla scuola Cavanis del Congo RDC.

Il cuore di Cristo, centro del mondo: oggi è da qui che dobbiamo ricominciare, e ciascuno di noi lo può fare soltanto nella misura in cui sa inchiodarsi davanti al Crocifisso e mettersi a sua totale disposizione. Ritorniamo a questo punto: la missione è prima di tutto un fatto di preghiera e di adorazione, è un fatto mistico, è un disarmarci completamente per affidare a Gesù la totale impresa della nostra vita.

Non siamo mai così universali, come quando usciamo dai meridiani e paralleli delle carte geografiche ed entriamo nel Cuore di Cristo, e lì raggiungiamo tutta l’umanità. Non intendo dire che basti pregare per convertire tutti gli uomini, ma che solo a partire dall’incontro vivo e personale con Gesù Crocifisso noi troviamo le strade – e le energie – per arrivare a tutti gli uomini. Saranno sempre necessari i missionari che lasciano la loro patria per andare lontano a evangelizzare i popoli, saranno sempre necessari i sacerdoti, le suore, i predicatori che annunciano il Vangelo e lo testimoniano con la loro vita, ma i frutti, i risultati vengono solo da Gesù Cristo, dallo Spirito Santo, nella misura in cui sappiamo fare posto a Dio!

E qui viene la conclusione definitiva e assoluta: ciascuno di noi è chiamato alla missione, anche se fosse immobilizzato in un letto. Perché la forza di conversione e di salvezza ha bisogno, sì, dell’opera dei missionari, ma la linfa, la vita di Grazia arriva fino alle estremità della terra nella misura in cui tante anime nascoste si donano totalmente al Signore e il Signore può servirsi del loro cuore per convertire e santificare!

Don Rodolfo Reviglio – RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2004-8

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