La preghiera della comunità trova la sua preminente esperienza nella liturgia, culmine al quale tende l’azione della Chiesa e fonte dalla quale promana tutta la sua virtù. Sull’esempio della Chiesa primitiva, la famiglia religiosa si raduna ogni giorno attorno all’altare, possibilmente con i giovani e con il popolo, perseverando nella lettura della Parola di Dio e nella frazione del Pane (Costituzioni e Norme, 16/a).
La preghiera comunitaria del mattino e della sera duri mezz’ora e comprenda al mattino le Lodi e la meditazione, alla sera il Vespro, la meditazione e le preci. Se qualcuno fosse stato assente, procuri di supplire in privato. La comunità programmi, secondo i tempi liturgici, alcune forme particolari di preghiera (Costituzioni e Norme, 16/g).
«Abbiamo riconosciuto nell’episodio dei discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35) un testo paradigmatico per comprendere la missione ecclesiale in relazione alle giovani generazioni. Questa pagina esprime bene ciò che abbiamo sperimentato al Sinodo e ciò che vorremmo che ogni nostra Chiesa particolare potesse vivere in rapporto ai giovani. Gesù cammina con i due discepoli che non hanno compreso il senso della sua vicenda e si stanno allontanando da Gerusalemme e dalla comunità. Per stare in loro compagnia, percorre la strada con loro. Li interroga e si mette in paziente ascolto della loro versione dei fatti per aiutarli a riconoscere quanto stanno vivendo. Poi, con affetto ed energia, annuncia loro la Parola, conducendoli a interpretare alla luce delle Scritture gli eventi che hanno vissuto. Accetta l’invito a fermarsi presso di loro al calar della sera: entra nella loro notte. Nell’ascolto il loro cuore si riscalda e la loro mente si illumina, nella frazione del pane i loro occhi si aprono. Sono loro stessi a scegliere di riprendere senza indugio il cammino in direzione opposta, per ritornare alla comunità, condividendo l’esperienza dell’incontro con il Risorto».
(dal Documento finale, votato in Aula il 27.10.2018, a conclusione della XV ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI I giovani, la fede e il discernimento vocazionale – Città del Vaticano 2018, § 4)