La trasmissione della fede, cuore della missione della Chiesa e della Congregazione

Preparazione per il Capitolo Generale 2019.

I Giovani, la Fede, il Discernimento Vocazionale,sono i tre i temi generali, strettamente legati tra loro, che sono stati affrontati nel Sinodo. Il discernimento vocazionale, alla luce della fede coinvolge ogni battezzato e i giovani, in particolare, nelle grandi scelte della vita. Da sempre, Papa Francesco, da buon gesuita, ha fatto del “discernimento” uno degli argomenti chiave del suo rapporto con i giovani, nella scuola e nella formazione alla vita religiosa e sacerdotale.

I seminari e le case di formazione alla vita religiosa sono nati dal Concilio di Trento per formare i sacerdoti e religiosi per un certo modello di Chiesa, di congregazioni e di società di quel tempo. Oggi quei modelli di società, chiesa e congregazione, sono profondamente cambiati. Nel Sinodo tutti si sono chiesti: qual’é il ruolo dei sacerdoti, dei religiosi, in questi modelli che cambiano?

Qualcuno nel Sinodo ha formulato la richiesta che il prossimo sia sul sacerdozio e la vita consacrata. I religiosi Cavanis “in una Chiesa in uscita e in un mondo che cambia” hanno chiara coscienza di essere chiamati a trasmettere la fede cristiana in ogni opera e attività?

P. Timoty Radcliffe, già superiore generale dei Domenicani, ricorda la storiella di quell’uomo che volava in mongolfiera sopra l’Inghilterra. Perse l’orientamento e alla fine atterrò su un grande albero. Vide passare due uomini e gridò: «Aiuto, aiuto, dove sono?». Gli risposero: «Sei su un albero». Egli allora esclamò: «Voi due dovete essere due frati domenicani, perché quello che dite è vero, ma è completamente inutile!». 

I sacerdoti e i religiosi sono tra coloro che continuano a dire cose vere ma completamente inutili? Secondo Tommaso d’Aquino, gli esseri umani sono animali pensanti, cercatori di Vero, del Bello e del Buono. Ancora P. Timoty Radcliffe: “L’arcivescovo di Westminster il cardinale Heenan, un uomo famoso per la sua intelligenza, fu chiamato a testimoniare a un processo e un avvocato gli disse: «Eminenza, è vero che oggi lei è una delle persone più intelligenti in Gran Bretagna?». E lui rispose: «Sì, è vero. Ma lo dico solo perché qui ho giurato di dire la verità». 

In questo “mondo che cambia” e in una  “Chiesa in uscita”, i sacerdoti e i religiosi, specialmente quelli che sono “a servizio dei giovani” fanno quello che fanno solo perché “hanno giurato” ma senza convinzioni personali e tanto meno “di tutto cuore”?

L’ascolto non può restare un atteggiamento, sono necessarie strutture di partecipazione per i giovani nella Chiesa. Servono nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle opere dei religiosi strutture adatte all’ascolto e alla formazione degli accompagnatori. Sono la chiave, perché non ci serve una Chiesa che ascolta, ma non accompagna i giovani nelle loro scelte, nelle loro domande, in tutto quello che cercano di capire sulla vita della Chiesa, su Gesù.

L’accompagnamento è fondamentale. Inoltre, sembra poi importante il rapporto tra movimenti, associazioni, congregazioni religiose e conferenze episcopali: tutti i gruppi che lavorano con i giovani devono integrarsi, lavorare insieme. Un lavoro insieme, per la Chiesa e con la Chiesa, e non tanto gruppi paralleli che cercano ognuno di fare qualcosa e non si sentono davvero parte della Chiesa. “La trasmissione della fede, cuore della missione della Chiesa, avviene per il contagio dell’amore, dove la gioia e l’entusiasmo esprimono il ritrovato senso e la pienezza della vita”.

Forse oggi la fede in Dio è in crisi perché sono in crisi nelle case e nelle famiglie la fiducia e la credibilità reciproca, tra gli sposi, tra genitori e figli, tra cittadini e istituzioni, tra i giovani e gli adulti. Si è cristiani finché si è bambini, poi con facilità e indifferenza si lascia tutto, siamo “diventati grandi”. La nostra Congregazione è stata fondata per venire in aiuto alle famiglie nell’educazione dei figli?

P. Diego Spadotto, CSCh

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