Missione educativa della Congregazione

Stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti e di profonda trasformazione, un tempo in cui è necessario riflettere con attenzione sul contesto socio-culturale dove viviamo per offrire un’educazione adeguata alla realtà.

Stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti e di profonda trasformazione, un tempo in cui è necessario riflettere con attenzione sul contesto socio-culturale dove viviamo per offrire un’educazione adeguata alla realtà. Le Linee Orientative della Missione Educativa (LOME) sono un invito ad una lettura critica dell’oggi.

Papa Francesco ne ribadisce la necessità in tanti suoi interventi e, in modo sintetico, nella frase “la realtà è più importante dell’idea”.Viviamo in un mondo interconnesso e nessun Paese o gruppo sociale può vivere da solo o in isolamento: “se questa dimensione non viene debitamente esplicitata, si corre sempre il rischio di sfigurare il significato autentico e integrale della missione evangelizzatrice”(Evangelii gaudium n. 176).

È necessario potenziare la riflessione condivisa nelle Comunità educanti e con i giovani, incoraggiando ad affrontare le cause di situazioni di ingiustizia che impoveriscono particolarmente bambini e giovani, e cercare vie di speranza per l’umanità.

Rompere il silenzio sulla corruzione, sulla violenza o sulla superficialità dei programmi educativi che si nutrono di parole, non è più sufficiente. Ascoltare i giovani è la parte più complicata. Malgrado tutte le incertezze affiorate in questi anni, i giovani ci stanno insegnando un’importate, inevitabile lezione: il loro futuro è il nostro.Dobbiamo recuperare interesse per la Verità e per questa verità.Dobbiamo sapere che dire e fare la verità è possibile e che dobbiamo fare tutti gli sforzi per riuscirci. Dobbiamo riprendere la nostra motivazione Cavanis a dire le cose come stanno e a verificare ciò che gli altri dicono. Non è inutile, non è impossibile.

È anzi qualcosa di basilare: è la base di ogni nostra interazione con gli altri esseri umani.Anche in preparazione al Capitolo possono circolare delle fake news. Se ne attribuisce la responsabilità al web e alla sua potenza nel far circolare informazioni e notizie, senza che ci sia il tempo di verificarle adeguatamente. Notizie vere e false, pregiudizi, preconcetti culturali ed etnici, solide conoscenze sulla vita religiosa, tutto finisce per essere posto sullo stesso piano. I capitolari non possono accettare questa situazione senza fare discernimento e in maniera più o meno rassegnata. Senza discernimento personale e comunitario da parte di tutti i religiosi diventa impossibile che il Capitolo raggiunga le finalità per le quali lo Spirito lo ha convocato .

Il Sinodo, ad ottobre aiuterà ad entrare meglio nella conoscenza della realtà giovanile nel mondo intero e a fare discernimento a riguardo di quanto si dice e scrive sulla gioventù. I capitolari si chi dano seriamente quali sono attualmente le motivazione che orientano i Cavanis nel servizio alla gioventù e nel rapportarci in un certo modo con loro. Sembra infatti che da tempo, ormai, queste motivazioni o questa “passione” per giovani sia venuta a cadere anche tra gli educatori. Alcuni ritengono che è meglio rinunciare a conoscere la gioventù.

Altri sostengono che l’unico modo per conoscerla è quello dipendente dalla particolare prospettiva da cui uno la conosce. Se le cose stanno così, non sorprende che le “chiacchiere”sui giovani siano considerate qualcosa di certamente spiacevole, ma di fatto inevitabile. Tutto questo fa crescere l’indifferenza nei confronti dei giovani ed aumentare il disinteresse nei confronti di quelli che si dedicano all’educazione. 

Ne consegue che crediamo a tutto e a nulla, e che l’unica cosa che ci scuote, ormai, è solo qualche emozione.Non credo sia difficile, considerando il dibattito pubblico al quale giornalmente assistiamo, trovare esempi in proposito. I capitolari dovranno impegnarsi ad aiutare tutta la Congregazione a recuperare interesse e amore per i giovani.Amare i giovani come li hanno amati i nostri Fondatori è possibile e dobbiamo fare tutti gli sforzi per farlo. Dobbiamo riprendere le motivazioni profonde vocazionali e dire le cose come stanno e a verificarle. Non è inutile, non è impossibile. È anzi qualcosa di basilare da verificare nel Capitolo 2019.

P. Diego Spadotto, CSCh

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