Mentre la Chiesa prega e veglia in attesa del nuovo Successore di Pietro, lo spirito dei Fratelli Cavanis ci accompagna come esempio di fede, amore e obbedienza profonda al Papa, Vescovo di Roma e Pastore universale.
Obbedienza e Profonda Riverenza verso la Chiesa e il Papa
- I fratelli Cavanis vedevano nel papa non un semplice uomo, ma il rappresentante visibile di Cristo sulla terra.
- Marco Cavanis diceva di provare una “gioia ineffabile pronunciando Sanctam Ecclesiam Catholicam nel Credo”, immaginando di “abbracciarsi ai gradini del trono papale” (p. 76).
- Per loro, la sottomissione alla Santa Sede era un bisogno del cuore, non solo un dovere, e vi aderivano con fede, umiltà e amore profondo.
Relazione Diretta e Riconoscimento Ufficiale da parte del Vaticano
- Nel 1814, i Cavanis presentarono il loro progetto educativo al Papa Pio VII, tramite Carlo Zen, per ottenere approvazione (p. 450).
- Ricevettero lettere di lode e incoraggiamento da: Leone XII (1828) – su sollecitazione del Cardinale Placido Zurla, loro collaboratore.
- Gregorio XVI (1831) – riconobbe la Congregazione e ne incoraggiò la continuità.
- Pio IX (1847) – elogiò l’opera educativa e concesse la Benedizione Apostolica.
Fedeltà Incondizionata all’Autorità Ecclesiastica
- Non esitarono mai a preferire le leggi della Chiesa a quelle dello Stato in caso di conflitto (p. 45).
- Educavano i giovani nel rispetto e obbedienza ai superiori ecclesiastici, rattristandosi profondamente quando vedevano mancanza di rispetto verso di essi (p. 58).
Legame Spirituale ed Emozionale con i Pontefici
- Marco scrisse poesie e cantate in onore di Pio VI e per l’incoronazione di Pio VII (pp. 223, 285).
- Soffrì profondamente durante le persecuzioni alla Chiesa, e la sua salute si deteriorò per il dolore provato verso la sofferenza di Pio IX durante la rivoluzione (p. 76).
Fonte: Positio Fratelli Cavanis