Cari fratelli e sorelle in Cristo!
La celebrazione odierna ha una motivazione del tutto speciale: la conclusione dell’anno giubilare nel 250° anniversario della nascita del Venerabile Padre Marco, fondatore, insieme al fratello Antonio, dell’Istituto Cavanis, il cui carisma è di accogliere ed educare all’amore gratuito che viene dalla Paternità di Dio. I fratelli Cavanis hanno fatto l’esperienza che educa, chi veramente ama; e che l’unica ricompensa dell’amore è l’amore stesso. Vollero che la loro Famiglia Religiosa si chiamasse Congregazione delle Scuole di Carità. Questa fiamma della Carità da più di duecento anni continua ad ardere nel cuore degli educatori Cavanis, dei religiosi, dei laici, dei bambini e dei giovani.
Nelle Scuole di Carità siamo tutti discepoli del Divino Maestro Gesù
Come i nostri Venerabili Padri, dobbiamo partire sempre dalla Parola di Dio, luce per i nostri passi. Il Vangelo secondo San Giovanni ci parla della vite, e dei tralci che producono frutto perché uniti al tronco. L’immagine che Gesù utilizza è molto suggestiva e sicuramente è stata spesso meditata dai fratelli Antonio e Marco. La loro vita porta i segni di una profonda comunione con Dio, dal quale si sono lasciati plasmare e guidare. Hanno bevuto alla fonte della Vita, hanno prodotto tanti frutti di santità e questi frutti restano, attraverso l’esempio di vita e la fecondità del carisma nei loro figli spirituali.
Alcuni aspetti della vita del nostro Venerabile Padre Marco che ci ispira e ci rafforza nella nostra missione
Accolse con generosità gli insegnamenti dei suoi genitori, profondamente cristiani e impegnati nella fede, Giovanni e Cristina. Marco è il fratello minore di Antonio e Apollonia. Seppe coltivare i valori della fraternità familiare, i quali gli aprirono ampi orizzonti, prima nel suo servizio di Segretario della Repubblica di Venezia, e, successivamente, di Procuratore delle Scuole di Carità. Nonostante fosse più giovane di Antonio, le fonti biografiche rivelano che fu lui a motivare e sostenere il fratello ad iniziare l’insegnamento ai primi ragazzi in casa materna, cosa che servì da prova dell’inizio della Congregazione Mariana nel 1802, e, due anni dopo, la prima scuola, aperta a tutti e gratuita, a Venezia. Come dipendente dello Stato, svolse il suo ruolo in modo etico, resistendo eroicamente a tutte le richieste di corruzione, mettendo talvolta a rischio la propria vita. Non si vergognava di vivere i valori evangelici, in un ambiente profondamente secolarizzato e in declino morale. Fu membro di diverse associazioni parrocchiali, condividendo la ricchezza della sua cultura e della sua fede.
Marco, per zelo verso il suo dovere, dovette lavorare per molti anni come funzionario pubblico e prendersi cura della madre, vedova e anziana
Desiderò sempre seguire le orme del fratello Antonio nella consacrazione sacerdotale, ma, per zelo verso il suo dovere, dovette lavorare per molti anni come funzionario pubblico e prendersi cura della madre, vedova e anziana. Undici anni dopo l’ordinazione sacerdotale di suo fratello, Marco fece il passo definitivo: venne ordinato sacerdote nel 1806.
Si consacrò così definitivamente all’Opera, che crebbe in modo spettacolare, nonostante innumerevoli difficoltà e prove di ogni genere. Padre Marco è stato Economo, Segretario e Procuratore delle Scuole di Carità.
Quali lezioni possiamo imparare da Padre Marco per affrontare le sfide del nostro tempo?
Possiamo ricordare le cinque virtù dell’educatore Cavanis: vigilanza, pazienza, sollecitudine, speranza di frutto e preghiera.
L’educazione è fondamentale per la trasformazione della persona e della società. Quale spazio e priorità diamo alla scuola, principale strumento di educazione di qualità? I fratelli Cavanis usarono ciò che avevano a disposizione per arricchire la scuola: oratorio, sport, tipografia, biblioteca, teatro…
Oggi viviamo immersi nei media, nell’intelligenza artificiale, nella robotica, nelle rivoluzioni culturali che si susseguono, nei cambiamenti d’epoca. Vediamo la crescita dell’individualismo, della depressione, dell’ansia, delle ingiustizie e dei conflitti globali che sono alle nostre porte. Un consumismo esagerato che ci soffoca, un diluvio di informazioni che ci disorienta; siamo soli, in mezzo alla folla. Sentiamo che le istituzioni, la democrazia, le famiglie sono in crisi… non diversamente dai tempi di Padre Marco. Dove trovare risposte? Quale direzione andare? Questa fu anche la sofferenza dei fratelli Cavanis. Hanno usato tutti i mezzi per convincere e coinvolgere quante più persone possibile nella missione essenziale di educare le nuove generazioni, per garantire un futuro prospero e pacifico. Hanno investito nella formazione integrale della persona, un cuore pieno di valori, unito ad una solida cultura. Hanno dato tutto per l’educazione dei giovani! Hanno dato la vita! La scuola non era un business di speculazione o di arricchimento. Non era un piedistallo per essere lodati o essere riconosciuti. Non faceva parte di un progetto di espansione guidato dalla vanagloria…
La Scuola era la loro famiglia. Gli studenti, i loro figli…
La Scuola era la loro famiglia. Gli studenti, i loro figli…; consumarono la vita nella scuola, perché credevano in quello che facevano. “Chi non semina al momento giusto, aspetta invano un buon raccolto”. Non avevano tempo da perdere. Anche noi oggi ci sentiamo in corsa contro il tempo, messi sotto pressione da tante emergenze. Seppero mantenere la pace, e la serenità di spirito, in mezzo alle contraddizioni e agli insuccessi. Erano convinti che l’opera provenisse da Dio, da qui tanta persecuzione e sofferenza. Combatterono contro il monopolio dell’impero austro-ungarico sull’istruzione. Sono eroi della libertà scolastica.
I fratelli Cavanis furono bravissimi ad intuire e realizzare una pedagogia educativa innovativa
Vogliamo festeggiare Padre Marco!
Ricordare la sua vita, che fu una vocazione votata all’educazione, attraverso la scuola e tanti altri mezzi.
I fratelli Cavanis furono bravissimi ad intuire e realizzare una pedagogia educativa innovativa. La scuola era più che gratuita. A volte dovettero addirittura pagare i genitori per mandare i figli a scuola, invece del lavoro minorile per integrare il reddito familiare. La scuola era gratuita, ma non solo per i poveri.
Non era una scuola per poveri, ma una scuola di Carità
Anche i figli delle famiglie benestanti avevano bisogno di un’istruzione di qualità. Siamo rimasti sorpresi da quanto fosse intensa e dinamica la vita scolastica che i due fratelli riuscirono a costruire con così poche risorse. Miracolo della Provvidenza!
Si santificarono nella scuola, sull’esempio di San Giuseppe di Calasanzio, che scelsero come Patrono dell’Istituto Cavanis. Furono riconosciuti santi mentre erano ancora in vita e, dopo la morte, la loro fama si diffuse ulteriormente. Scoprirono la ragione della loro vita attraverso l’educazione dei bambini. Realizzarono la loro vocazione e furono felici.
Avevano solo paura della ricchezza. Dicevano che questa ha il potere di rovinare lo spirito. La povertà è la garanzia di poter sempre contare sull’aiuto dall’alto.
Seguirono l’esempio di Cristo: da ricco si è fatto povero per rendere ricchi tutti
Seguirono l’esempio di Cristo: da ricco si è fatto povero per rendere ricchi tutti. Abbandonarono la professione e una posizione privilegiata nella società. Lasciarono la comodità della casa materna per vivere in una casetta povera e umida.
Vendettero i loro beni per impiegarli nella scuola. Furono onorati da Papi, Re e Imperatore, ma furono sempre convinti di non meritare nulla; e pregavano l’atto penitenziale per i loro innumerevoli difetti. I nostri Padri erano luminosi nell’umiltà.
Aprirono strade e sopportarono tutte le difficoltà del loro tempo. Le sfide si rinnovavano, e con esse la speranza.
Vogliamo ricordare le realtà sociali dove il carisma Cavanis è in permanente processo di inculturazione
Vogliamo ricordare le realtà sociali dove il carisma Cavanis è in permanente processo di inculturazione: Europa (Italia), America Latina (Brasile, Ecuador, Bolivia), Africa (Repubblica Democratica del Congo e Mozambico), Asia (Filippine e Timor Est ).
In ciascuno di questi Paesi, l’istruzione ha le sue particolarità e le richieste sono enormi. Gli educatori Cavanis si trovano spesso in mezzo ai conflitti armati, alla povertà più assoluta, testimoni oculari dello sfruttamento più disumano dei bambini e dei giovani, che devono lottare ogni giorno per la propria sopravvivenza. È doloroso vedere che dove abbondano i beni viene indebolito il senso della vita, e dove c’è voglia di vivere mancano le risorse necessarie. Il nostro servizio di Carità finirà solo quando l’ingiustizia di un bambino e di un giovane senza educazione e senza istruzione non esisterà più.
…giunga a tutta la Famiglia Cavanis l’augurio di un rinnovato vigore per l’educazione dei bambini e dei giovani
Possa questa fiamma di carità accesa dai nostri Venerabili Padri nella città di Venezia infiammare tanti cuori. Da questa chiesa di Sant’Agnese, dove riposano i fratelli Cavanis, giunga a tutta la Famiglia Cavanis l’augurio di un rinnovato vigore per l’educazione dei bambini e dei giovani.
Intercedano per noi la Madre delle Scuole di Carità, i nostri Venerabili Padri Antonio e Marco Cavanis e Padre Basilio.
Sola in Deo, sors!
Venezia, 11 ottobre 2024
Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, C.S.Ch. – Preposito Generale