La cultura della solidarietà e della gratuità qualifica il volontariato e contribuisce concretamente alla costruzione di una società fraterna, al cui centro vi è la persona umana. Il volontariato vi rende liberi e aperti all’altro.
Oggi c’è molto bisogno di testimoni di bontà, di tenerezza e di amore gratuito. C’è bisogno di persone perseveranti, che affrontano le difficoltà con spirito di unità e ponendo sempre alla base di tutto lo scopo ultimo, cioè il servizio al prossimo.
Papa Francesco
C’è qualcosa di speciale farti utile anche quando sei piccolo! Incoraggiati da Padre Elcio abbiamo unito le nostre forze e siamo partiti nella creazione di una nuova esperienza. Noi, i giovani volontari della Congregazione delle Scuole di Carità, alle prime ore del mattino 23 febbraio siamo partiti presso la Casa di Cura per anziani e ammalatti “Papa Giovanni Paolo II” di Butea, gestita dalle suore della Congregazione delle suore della passione di Gesù.
Il progetto è stato intitolato “Volontari in azione” e così, durante tutta la giornata, abbiamo dato una mano di aiuto in cucina, fare la pulizia, lavare i vestiti, rendere le cartoline d’auguri per l’8 marzo, l’ordinamento farmaci, terapia fisica, colloqui con anziani. Se dovessi individuare in alcune parole chiave questa giornata , esse sarebbero: amore, speranza, emozione e innocenza. Queste parole possono descrivere ogni momento trascorso oggi. Amare significa donare, quello che c’e piu importante per te. I Volontari Cavanis hanno offerto il loro tempo, un giorno del loro tempo per aiutare le persone che sono anziane e in bisogno. Fu un’esperienza emozionante ed indimenticabile!
Insieme con la Suora Elisabeta, originaria di Piemonte, Italia, e le sue compagne siamo stati in grado di godere ed entrare in empatia con le persone anziane. La fiducia e l’amore di Dio erano chiaramente visibili sui loro volti. Abbiamo incontrato alcune persone che attraversassero molte difficoltà, ma sono rimaste ancora in grado di dare un sorriso. Uno dei nostri volontari, Celina, impressionata del momento vissuto, vi ha voluto condividere alcuni pensieri:
“Il fatto di vedere queste persone anziane, pieni di felicità e di energia a dispetto di essere malati c’è straordinario! Vederli vivaci in un momento in cui si inizia a perdere la speranza è davvero incoraggiante, soprattutto per noi giovani. Loro sono un esempio di forza e di vita. Tanta innocenza nei loro occhi, eppure così forti nel loro cuore! Sono contenta che mi offrisse questa ocasione, soprattutto perché meritano davvero questo aiuto. “
Quando invecchia, la persona si rende conto che non esistono risposte, solo storie…. Passando tra i miei colleghi, ho notato che alcuni tra loro fossero catturati dalle storie dei anziani. Giovani e meno giovani, tutti sono stati contenti di poter condividere alcuni pensieri. Perché non potevamo partire senza rubare un sorriso da ogni vecchio, in seguito abbiamo preparato uno spettacolo che cercasse di implementare la gioia della gioventù. Questo obiettivo è stato raggiunto con successo, perché abbiamo notato vecchi che sono venuti a ballare insieme con noi. La fine dell’attività è stata coronata dalla Santa Messa, il momento centrale della giornata, in cui partecipasse tutta la comunita presente nella Casa di Cura. A questo punto, ognuno di noi ha avuto l’occasione di ringraziare Dio per questa splendida giornata. Agli occhi di coloro che abbiamo cercato di aiutarli, abbiamo visto persone che sono come i bambini intrappolati in un corpo vecchio e ingannevole. Forse è una falsa impressione, ma in passato gli anziani erano veramente rispettati per la loro esperienza e la saggezza acquisita dalla maggior parte di loro, invece nei nostri tempi la vecchiaia raggiunsse in qualche modo un peccato o una fonte di scherno……Purtroppo !!!
Questo progetto ha cercato di aiutare i giovani a vedere questa fase della vita con occhi migliori.
“Quello che sei si vede in quello che fai”
Andreea Blaj – Volontario Cavanis e studentessa all’Università delle scienze sociali Iasi