P. Marco era convinto che l’istruzione e l’educazione della gioventù erano una rete di salvezza
P. Marco ha vissuto così la sua città e ha donato ai giovani la sua vita, la sua gioia, le sue fatiche, “tempo, preghiera, vicinanza e affetto paterno”.
P. Marco ha vissuto così la sua città e ha donato ai giovani la sua vita, la sua gioia, le sue fatiche, “tempo, preghiera, vicinanza e affetto paterno”.
“La Giornata di Preghiera porta impresso il timbro della sinodalità: molti sono i carismi, siamo chiamati ad ascoltarci reciprocamente, a camminare insieme per scoprirli e a discernere a cosa lo Spirito ci chiama”.
Sintesi del simposio: “Uomo-donna immagine di Dio, un’antropologia delle vocazioni”
L’agire corretto nasce dal pensiero, è necessario investire di più nelle occasioni capaci di generare nei giovani un sereno “pensiero pensante” e non solo “pensiero calcolante”.
P. Marco, durante tutta la sua vita, ha dovuto affrontare tante sfide per smascherare i seminatori di paura e di sfiducia, affrontando a viso aperto e con saggia ironia…
Gli educatori, oggi, hanno il compito di attivare programmi strutturali dedicati alla prevenzione e all’ascolto, per aiutare i ragazzi e le famiglie.
P. Marco non si è lasciato sedurre dal benessere della sua famiglia, dai beni materiali e nemmeno dal potere e dal successo…
P. Marco, uomo molto pratico, ricorda agli ”ecclesiastici” e ai ragazzi che Cristo si è fatto povero per arricchirci ma è rimasto povero, la sua realizzazione era il Padre.
“P. Marco ha vissuto profondamente la dimensione cattolica della missione…” – Padre Giovanni
Il Papa e i bambini di tutto il mondo insieme, il 6 novembre: “Impariamo dai bambini e dalle bambine” per “tornare ad avere dei sentimenti