Una felice esperienza a Sappada con la Scuola di Possagno

L’obiettivo di tutto questo è raggiungere il fine dell’educazione Cavanis che è, come desiderato dai Fondatori, formare la mente e il cuore dei nostri ragazzi per renderli utili alla società.

Mappa, Sappada.
Mappa, Sappada.

La Congregazione delle Scuole di Carità – per venir incontro ai ragazzi nelle loro difficoltà, carenze e pericoli – è stata istituita per essere di aiuto “[…] all’azione educativa della famiglia, con la scuola o altre iniziative compatibili con il progetto dei Fondatori” (Costituzioni e Norme, n°2). Perciò, la scuola Cavanis integra un complesso di mezzi educativi per raggiungere questo fine: la catechesi, la direzione spirituale, le ricreazioni sane e formative, le associazioni giovanili a carattere apostolico, culturale, sportivo, gli strumenti di comunicazioni sociali e “l’orto”, luogo del tempo libero e delle attività ricreative, ove è possibile osservare e capire i giovani, che lì si manifestano spontaneamente”(Progetto Educativo Cavanis, n°29c).

Ricca di questa varietà di mezzi educativi, la nostra scuola di Possagno, dopo due anni di chiusura per causa covid-19, da sabato 26 febbraio a lunedì 01 marzo, ha organizzato un campo scuola a Sappada nella regione di Friuli-Venezia Giulia. Erano giorni di vacanza:  eppure 56 ragazzi del Cavanis, 22 delle superiori e 34 delle medie, in compania di sette insegnanti, avevano deciso di passarli con la scuola, a Sappada, a fare sport ma non solo, anche a dialogare, socializzare, passeggiare, visitare, leggere, informarsi, fare compiti… Perché i padri Cavanis, e in modo particolare i padri Antonio e Marco Cavanis, avevano chiaro il concetto di scuola come famiglia e non solo: i Cavanis hanno sempre voluto che la loro scuola fosse una comunità e soprattutto “comunità di affetti”, vista la carenza emotiva, morale e spirituale di cui soffre oggi la gioventù.  

L’esperienza di Sappada è stata sempre apprezzata da ragazzi come da genitori ogni volta che è stata organizzata. Come già detto, il soggiorno di Sappada è stato ricco di attività: i ragazzi, oltre a sciare, hanno approfitato per socializzare, dialogare con i coetanei in un ambito extra scolastico, divertirsi, riflettere sulla propria vita e pregare. 

Per i Cavanis, sono questi momenti che aiutano i ragazzi a realizzarsi pienamente, sono una risorsa pedagogica perché allentano le tensioni, allegeriscono l’animo, svagano, divertono, permettono lo scherzo, l’umorismo, facilitano la comunicazione e la socializzazione, tolgono i pregiudizi. L’obiettivo di tutto questo è raggiungere il fine dell’educazione Cavanis che è, come desiderato dai Fondatori, formare la mente e il cuore dei nostri ragazzi per renderli utili alla società. Il pensiero di Bertrand Russell (matematico e filosofo inglese, 1872-1970) esplicita bene questa meta dell’educazione Cavanis quando diceva che “L’educazione dovrebbe inculcare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione”.

Diacono Jéremié Mundele, CSCh – Professore di Religione 

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